di Matthew Hilger e Ian Taylor
Che dire .... un libro OVVIO, SCONTATO, RIPETITIVO, ma Straordinariamente UTILE
L'intended audience sono tutti i giocatori, ma alcuni dei concetti si applicano meglio a chi gioca prevalentemente cash game.
Gli autori ripetono ossessivamente almeno ogni 20 pagine che occorre capire la realtà del gioco, che perdere fa parte del gioco e bisogna accettarlo, non farlo, non ci farà di certo giocare meglio. Vengono analizzati tutti i fattori che innescano uno stato di TILT e vengono pure date le misure per classificare la magnitudo di un tilt.
Vengono fornite le armi per demolire quello che il libro chiama "wolly thinking" ossia "pensiero distorto" che è molto ricorrente durante un periodo negativo ad esempio, se perdo con JJ e mi arrivano di nuovo dopo 4 mani, non significa che io li debba giocare differentemente da prima ... se come li ho giocati prima è il modo più profittevole, in sostanza aiuta a riconoscere quando stiamo entrando
in una fase di "pensiero distorto" e come difenderci da queste situazioni rendendoci impermeabili alle situazioni contingenti.
A molti i concetti espressi potranno sembrare banalità, cose che si potrebbero riassumere in 50 pagine anzichè in 300, ma è proprio l'ossessione e la ripetizione dei concetti che li rendono più evidenti.
Conclusione : Direi il libro di poker più utile che io abbia letto finora ... perchè dico questo ? semplice dopo che l'ho letto, il "poker mindset" mi ha consentito di non perdere per "pensiero distorto" alcune mani molto ravvicinate a bad beat, durante un downswing ho spinto di più e valubettato più mani su cui altrimenti mi sarei accontentato di fare check sperando di incassare qualcosa, ho letto meglio il tilt degli avversari e ho sfruttato questa informazione, ho digerito meglio le porcate subite senza avere sbalzi di umore o altro.
Queste "azioni" sommate mi hanno permesso di perdere un po' meno ed incassare qualcosa in più quindi vorrei ringraziare gli autori per questo cumulo di banalità ripetitive.
martedì 30 dicembre 2008
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